
Dicono che Londra sia una città di passaggio e che sia normale vedere le persone partire. Impossibile annoiarsi in questo frenetico guazzabuglio di etnie, lingue, ideologie e abitudini.
In quasi 4 anni di permanenza londinese ho infatti notato che, seppur amandola alla follia, alla fine in tanti decidono di andarsene. C’é chi se ne torna nel proprio Paese d’origine, o chi decide trasferirsi dall’altra parte del mondo.
Per la maggioranza delle persone che ho conosciuto, Londra é un’esperienza talmente intensa che poi arrivi al punto che non ce la fai più e te ne vai. La porti sempre nel cuore, quest’incredibile città, ma preferisci guardarla da distante.
Stare lontano dal suo vortice d’emozioni.
E poi invece ci sono i recidivi come me, che alla fine restano.
Che osservano in silenzio quest’inesorabile processione di partenze.
E avrei dovuto farci il callo, a questi addii travestiti da arrivederci.
Ma non sono abbastanza forte.
Non in questo.
E non ci provo nemmeno a nascondere il senso di smarrimento che l’ennesimo leaving party mi provoca, il mal di stomaco – e non e’ solo colpa dell’hangover – che mi danno certi abbracci. Per non parlare quel fastidioso bruciore agli occhi – no, io non POSSO piangere…
Durante questi odiati saluti ci si fanno una marea di promesse… “ci sentiamo”, “scrivimi”, “vieni a trovarmi”, “sai che quando decidi di passare sarai mio ospite” etc etc
Dio solo sa quando e se tutto questo verrà mai mantenuto.
Se c’é una cosa che solo chi vive lontano da casa può capire, é che i tuoi amici quando sei all’estero diventano la tua famiglia, il tuo tutto.
Vederli partire per nuovi progetti ti riempie il cuore di gioia perché non puoi che volere il meglio per loro, ma allo stesso tempo ti spezza il cuore in mille pezzi.
Anyway, caccio indietro le lacrime e dedico questo post alle mie persone speciali che se ne sono andate per un motivo o per un altro da questa folle città.
Grazie per aver fatto parte di quest’avventura a cui io non ho ancora messo la parola fine.
Luv and miss u.