
Quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire.
(S.Johnson)
Italiana di nascita, Brit d’adozione.
Credo non esistano due nazionalità/personalità più opposte.
Eppure in me convivono perfettamente.
Mi sembra di essere salita su quell’aereo ieri.
Ed invece – e solo chi ci vive sa com’è bravo il tempo a volare, qui a Londra – sono passati più di tre anni.
Giorni non sempre semplici, soprattutto all’inizio.
Ma Londra ti dà una forza che nemmeno tu sapevi di avere.
E la tua anima si spacca a metà: da una parte la tua amata Italia, il sole, il meraviglioso suono della lingua di Dante, la tua gente. Il profumo del mare, gli amici di sempre e gli angoli segreti della tua Venezia.


E non m’incazzo più quando, dopo 12/13 ore di lavoro, vago tra gli scaffali dei supermarket alla ricerca disperata di una semplice pizza margherita surgelata e mi ritrovo davanti a confezioni sulle quali campeggiano tronfi gusti improbabili come pinneapple & mais, o pepperoni e pesto, rigorosamente corredati da una frase che agli inglesi piace tanto e che a me fino a qualche mese fa faceva venire la bile: Italian Style o, ancora peggio, Real Italian…..

E’ che Londra mi è entrata dentro, fa parte di me.
Tra di noi si è creato un legame speciale, troppo forte da riuscire a spiegare a parole.
Perchè è impossibile comprendere quel sorriso da scema quando dall’upper deck di un night bus sfiori con lo sguardo i tuoi scintillanti amici London Eye & Big Ben. Non si possono descrivere le emozioni che la musica di un busker ti può regalare tra una scala mobile e l’altra, il perdersi ripetutamente all’interno del tuo museo preferito rigorosamente gratuito e la sensazione di benessere che anche solo 5 minuti a Green Park o a Regent Park sanno darti.
Come si possono raccontare le pinte con gli amici nei tuoi pub di fiducia e i brindisi in più di cinque lingue diverse nello stesso momento, i tramonti a Primrose Hill, la soddisfazione di poter uscire a comprare un litro di latte alle tre di notte come se fosse la cosa più normale al mondo, le domeniche pomeriggio a Brixton o a Stoke Newington e il cuore che ti si ferma quando, dal 72° piano di The Shard, ti affacci ad ammirarla in tutta la sua bellezza, la tua città?

Non si possono esprimere a parole le passeggiate a South Bank e a Saint Katharine Docks, i solitari pomeriggi trascorsi a scrivere e sorseggiare tea sulle rive del Tamigi, il non saper scegliere quale concerto, opera o film andare a vedere da quanti il tuo fidato Time Out te ne consiglia ogni settimana e quella meravigliosa sensazione di libertà che scandisce ogni tuo movimento.
Libera di pensare, vestire e mangiare quello che ti passa per la testa, come e quando lo decidi tu.

Chi mi conosce sa meglio di me che io cambio sempre idea.
Quindi non sono sicura di rimanere a Londra per sempre.
Forse sì.
Forse no.
E sono pazza della mia stronzissima amante.
Che si fa odiare.
Che si fa amare.
Che mi tiene viva come non mai.
PS. Ce l’ho fatta: non una parola sulla pioggia: sono soddisfazioni! 😀

1 Comment